Il lavoro sostenibile si basa su un’idea incisiva: l’integrazione armoniosa tra la prosperità economica, la tutela dell’ambiente e il benessere sociale. Non si tratta solo di raggiungere risultati finanziari, ma di farlo in modo tale da preservare e migliorare le risorse naturali, rispettare i diritti umani e promuovere l’inclusione sociale. Si tratta di andare nella direzione degli obiettivi posti dall’Onu con l’Agenda 2030, che ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibilein un programma d’azione per un totale di 169 target da raggiungere entro il 2030. Per citarne alcuni: la sconfitta della povertà, la riduzione delle diseguaglianze, la lotta al cambiamento climatico, la parità di genere, la sostenibilità del Pianeta. 

Si è parlato di questi temi – e di come la Direzione HR incide in questo senso – durante l’evento dal titolo Lavoro Sostenibile organizzato da HR Link, il portale dedicato ai professionisti HR, nel contesto del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che si è tenuto a Milano a Le Village a fine maggio 2023 (qui tutti gli eventi HR del 2023). Secondo Mauro Magatti, sociologo, economista, professore ordinario di Sociologia presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, intervenuto per l’occasione, occorre dare un’interpretazione ampia al tema della sostenibilità. “È una grande occasione, che se adottata sapientemente permette di migliorare le prestazioni delle imprese. Bisogna interpretare la questione non in senso ‘neotayloristico’, ma dando vita a organizzazioni che sappiano pensare, sfruttando anche i nuovi ambienti digitali. Azzerando l’entropia informativa non si cancellano i problemi legati alla sostenibilità”. 

People, Planet e Progress come pilastri strategici per la sostenibilità 

Ora c’è sempre di più un focus su come si realizzano le attività internamente e non solo sull’output finale di un progetto, come ha spiegato Gianluca Grondona, Chief HR, Organization Systems Officer di Webuild: “Oggi ci sono banche e istituzioni finanziarie che richiedono procedure sostenibili. Il controllo delle organizzazioni in termini di procedimenti è fondamentale, così come la gestione del cambiamento”. People, Planet, e Progress sono le “tre P” e i tre pilastri strategici del momento per guardare al futuro.

In effetti, come ha sottolineato Magatti, il punto centrale si ritrova nella generatività sociale, un modo di pensare e agire personale e collettivo. Si propone così un’azione socialmente orientata, creativa, produttiva e responsabile. “Alla fine, quello che ci sta a cuore è accrescere la vita nostra e delle altre persone. Questo è importante rispetto alla motivazione e al senso in una società evoluta”. 

Le generazioni precedenti, tuttavia, hanno ragionato in termini di economia lineare. Come ha ricordato Enrico Martines, Direttore Sviluppo e Innovazione Sociale di Hewlett Packard Entrprise, il 15 maggio è stato l’Overshoot day, il giorno in cui l’umanità ha consumato interamente le risorse prodotte dal Pianeta nell’intero anno: “Adesso dobbiamo ragionare in termini di economia circolare”.

Serve una sostenibilità che si prenda cura dell’emergenza climatica e che garantisca un equo sviluppo dell’impresa in un contesto civile e sociale. Lo hanno confermato Paolo Iacci, Founder & Board Member di Fondazione AIDP Lavoro e sostenibilità ERS, Professore a contratto, Cattedra Gestione delle Risorse Umane dell’Università degli Studi di Milano, e Luca Solari, Fondatore di Orgtech, Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano, raccontando di come per l’HR non si tratti solo di aggiungere alle attività un ‘pezzetto’ in più, ma di modificare la strategia e tutte le differenti attività in questo senso (i temi sono trattati nel libro Sostenibilità e risorse umane. Strategie e indicazioni operative).

Un ambiente inclusivo per favorire la sostenibilità

Per abbracciare il lavoro sostenibile, è necessario coinvolgere tutti gli attori della società: governi, imprese, organizzazioni della società civile e cittadini. È un impegno collettivo che richiede collaborazione, leadership e azioni concrete; le Risorse Umane hanno un ruolo fondamentale nell’abilitare questo paradigma. Fondazione Sodalitas, per esempio, si concentra in particolare sulla sostenibilità sociale (la S dell’acronimo ESG, acronimo di Enviromental, Social, Governance). Lo ha raccontato Elisa Rotta, Program Manager di Fondazione Sodalitas: “L’attenzione alle persone è la chiave di volta per connettere l’azienda e il sistema sociale in cui viviamo: rivolgiamo uno sguardo alle comunità locali in cui le imprese operano, creando partnership con il terzo settore; abbiamo inoltre progetti legati alla sostenibilità e alla Diversity & Inclusion in azienda”, ha spiegato Rotta. 

Anche Paola Mele, Responsabile Selezione, Inclusione, Employer Branding di Cassa Depositi e Prestiti, ha puntato l’attenzione sull’inclusione: “Un ambiente inclusivo si traduce in un luogo aperto all’espressione del sé, che incoraggi anche la possibilità di ‘dire no’, ovviamente nel pieno rispetto delle altre persone, in un contesto che garantisce l’equità. Farlo significa portare la propria opinione e questo è il motore della costruzione”. Il tema della misurabilità e dell’impatto di questi aspetti rimane ancora aperto, “però possiamo andare tutti nella direzione di un’inclusione sociale. Non è più tempo di prendere le decisioni a intuito”.  

Il lavoro sostenibile rappresenta una strada verso un futuro migliore e più resiliente. Ci offre l’opportunità di creare un ambiente di lavoro sano e sicuro, proteggere le risorse, migliorare la qualità della vita e preservare il Pianeta per le generazioni future.


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