Nell’ambito della psicologia del lavoro un aspetto rilevante è quello dei test, strumenti standardizzati che analizzano e valutano il comportamento umano e il funzionamento emotivo e intellettuale dell’individuo nei contesti organizzativi.

Esiste un’ampia varietà̀ di test, ognuno dei quali misura aspetti diversi: personalità, intelligenza, abilità cognitive, attitudini, …, secondo modalità diverse.

In questo articolo ci concentreremo in particolare sull’impiego di alcuni test psicologici in azienda, utili a delineare un profilo caratteriale, relazionale ed emotivo della persona, con l’intento di formulare ipotesi sul suo comportamento in determinate situazioni lavorative ricorrenti. 

Somministrazione di test psicologico in azienda

BIG 5: il modello dei cinque fattori 

Il Big Five Questionnaire (BFQ) è un test basato sulla teoria dei 5 fattori di personalità (Energia, Amicalità, Coscienziosità, Stabilità emotiva, Apertura mentale). Nella psicologia del lavoro questo test ha ottenuto il consenso più ampio, in quanto le sue misurazioni possiedono una maggiore validità predittiva della performance lavorativa. Inoltre, è applicabile a livello cross-culturale.  

Nei contesti lavorativi, viene spesso utilizzato in fase di selezione per fare previsioni attendibili su come la persona si comporterà in un’ampia gamma di situazioni. I risultati sono da considerarsi validi per un periodo di circa 12-18 mesi dopo la compilazione. Trattandosi di un test autosomministrato, che rappresenta la misurazione della dimensione soggettiva di un costrutto multidimensionale, non è auspicabile utilizzare il solo test per valutare il candidato. Infatti, la valutazione della persona deve essere complessiva, congiunta rispetto a tutti i momenti di contatto con il soggetto.

MBTI: la teoria dei tipi 

Il Myers-Briggs Type Indicator (MBTI) è un questionario previsto per l’auto-somministrazione ed è basato sulla teoria dei tipi di Jung. Essa distingue quattro processi mentali: Pensiero, Sentimento, Sensazione e Intuizione. Jung sostiene inoltre che le persone possano veicolare la propria energia in due modi diversi: verso l’interno (introversione) o verso l’esterno (estroversione). Ognuna delle quattro funzioni mentali possiede delle caratteristiche intrinseche e assume sfumature differenti in base alla direzione del processo. Combinando i due orientamenti in relazione al mondo con i diversi processi mentali, si ottengono 16 combinazioni differenti: ognuna rappresenta un modello di personalità.

Il test permette di evidenziare le differenze di personalità in modo positivo e costruttivo, mostrando le preferenze psicologiche dell’individuo, elementi innati che esplicitano il perché del comportamento. Nella vita quotidiana e lavorativa, infatti, entrano in gioco processi di apprendimento che ci permettono di sviluppare specifiche abilità e competenze. Queste, in determinati casi, portano a comportarci in modo differente rispetto a quelle che sono le nostre preferenze innate, per adattarci al contesto. 

Per questo motivo il MBTI non è adatto ad essere utilizzato in fase di selezione. Piuttosto, è molto utile per definire processi di sviluppo del personale. Può essere impiegato singolarmente per incrementare la consapevolezza di sé e per la costruzione di gruppi nelle attività di team building. Inoltre, può fornire un importante supporto per l’analisi della cultura aziendale, la struttura manageriale e altri sistemi organizzativi.  

Attività di team building

Intelligenza emotiva 

Secondo Goleman l’intelligenza emotiva è

“la capacità di motivare sé stessi, persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni, di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione, di modulare i propri stati d’animo, evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare, di essere empatici e di sperare.”

Uno dei test psicologici più utilizzati in azienda per valutare le competenze emotive è l’Organizational-Emotional Intelligence Questionnaire (Org-EIQ). Il questionario è composto da 99 item che convergono nei 4 fattori identificati da Goleman come componenti dell’intelligenza emotiva (Consapevolezza di sé, Autogestione, Competenza sociale, Gestione delle relazioni). A questi fattori si accostano una scala di controllo e 4 facilitatori dell’IE: orientamento al risultato, umore, tolleranza dello stress, life balance.  

L’intelligenza emotiva è una delle competenze chiave per il successo individuale, di gruppo ed organizzativo, correlata ad alti livelli di performance. Il test fornisce risultati attendibili e predittivi del successo ed è utilizzato in fase di selezione, specialmente di figure manageriali, ma anche nei processi di sviluppo del personale (valutazione del potenziale, formazione e diagnosi organizzativa).  

Abbiamo dunque visto come l’uso di questi test psicologici in azienda possa tornare utile nella gestione del personale. Ne esistono certamente molti altri… e ognuno può essere impiegato per scopi diversi.  

Vuoi sapere come utilizzare uno di questi test nella tua azienda?


Seguici per rimanere sempre aggiornato sui nostri contenuti.