Come immaginiamo un manager? Inconsciamente siamo portati a seguire stereotipi ben precisi, pensando a donne in tailleur e uomini in giacca e cravatta, con vestiti firmati e auto di lusso. Nell’immaginario collettivo, un manager ha spiccate doti di leadership, è dotato di carisma, ottime doti comunicative e capacità di influenza interpersonale. Le ricerche dimostrano, però, che chi ricopre ruoli dirigenziali, manageriali e di potere all’interno di aziende spesso presenta i tratti della cosiddetta triade oscura.

Che cos’è la triade oscura?
In psicologia, la triade oscura (dark triad) viene definita come un costrutto psicologico, non (necessariamente) patologico, costituito dall’intreccio di 3 tratti: narcisismo, machiavellismo e psicopatia. Queste caratteristiche, pur scontrandosi con l’etica, rendono il soggetto particolarmente attraente e carismatico.
- Narcisismo: qualifica un soggetto caratterizzato da eccessivo amor proprio, che può sfociare in comportamenti egoistici e presuntuosi. Grandiosità, senso di diritto, dominanza e superiorità sono il biglietto da visita di questi soggetti, sempre molto focalizzati su se stessi e con un forte bisogno di ammirazione.
- Machiavellismo: tratto tipico di una personalità manipolatoria, estremamente razionale, dotata di un forte autocontrollo, ma con scarso senso morale, molto concentrata sul presente e sul guadagno personale.
- Psicopatia: siamo piuttosto lontani dalla definizione comune che siamo soliti attribuire al termine “psicopatico”, si tratta infatti di persone che mostrano comportamenti antisociali e devianti, estremamente impulsive e alla ricerca di forti emozioni. Si contraddistinguono per la scarsa capacità empatica e per l’impossibilità a provare rimorso, colpa o dimostrare lealtà nei confronti altrui.
I comportamenti che ne derivano
Sebbene le tre componenti della triade oscura siano profondamente diverse fra loro, ci sono alcuni elementi che le rendono in parte sovrapponibili: per esempio, la freddezza emotiva, il desiderio di potere e la dominanza sono aspetti comuni a tutti.
Gli individui che presentano i tratti tipici della triade oscura si distinguono per la disinvoltura, spesso anche sfacciata, con cui si muovono nel mondo. Ciò è visibile in ogni tipo di ambiente: in ufficio (specialmente nella classe manageriale e dirigenziale), sulle piattaforme social (i famosi leoni da tastiera), ma anche nella sfera privata (i “serial lovers”).
Come riconoscere un manager dark triad?
Si tratta di persone che tendono a sfruttare il potere derivante dal proprio ruolo, strumentalizzando le persone per i propri scopi personali, incuranti di ferire i sentimenti altrui. Spesso utilizzano la manipolazione, le minacce o la seduzione per raggiungere i propri obiettivi.
Non provano rimorso nel licenziare i dipendenti e sono spesso loro stessi la fonte di disagi e problemi organizzativi in azienda. Tale comportamento, infatti, consente loro di sfruttare la confusione generata a proprio vantaggio, ossia per accedere più facilmente alle posizioni di potere.
Mostrano una cura quasi maniacale per l’aspetto fisico e l’abbigliamento, a cui affiancano un atteggiamento spavaldo e brillante, in grado di affascinare gli altri. Essendo abili nella manipolazione, sanno inoltre comprendere velocemente i bisogni di chi sta loro davanti, per usarli a proprio vantaggio.
La routine quotidiana li annoia, per questo sono costantemente alla ricerca di sfide nuove e sempre più difficili, con alti livelli di stress. Tuttavia, quando i loro piani non hanno successo, difficilmente riescono a superare il fallimento o ad accettare le critiche, ricorrendo ad atteggiamenti aggressivi e irriverenti. Sebbene siano alla costante ricerca dell’adulazione altrui, paradossalmente spesso presentano una bassa autostima.
Perché ritroviamo la triade oscura in azienda (e molto spesso in posizioni dirigenziali)?
La noncuranza verso le conseguenze delle proprie azioni sugli altri, unita alla capacità di mentire con facilità (spesso giocando sporco) e di strumentalizzare gli altri, contribuiscono a rendere questi soggetti particolarmente abili nel fare carriera, arrivando ad assumere ruoli prestigiosi e di potere.

I punti deboli della triade
Ebbene sì, anche una personalità di questo tipo presenta dei punti deboli!
Il tallone d’Achille dei narcisisti, infatti, è proprio l’autostima. La loro instabilità interna li spinge infatti a intrecciare relazioni, professionali e personali, con persone che considerano inferiori, in modo da poterle dominare e sentirsi potenti.
I machiavellici sono così focalizzati nel mantenere la mente lucida per prevedere le mosse altrui, da risultare freddi e poco empatici. Tale freddezza deriva dall’incapacità di elaborare i sentimenti (sia propri, che altrui). Per loro le emozioni sono talmente sconcertanti e spiazzanti che, quando sono arrabbiati, impauriti o anche mentalmente stanchi, non sanno come reagire. Riprendendo le parole dello psicologo Daniel Goleman: “Anche se la loro testa sa cosa fare, il loro cuore non ne ha la minima idea”.
Gli psicopatici trattano gli altri come “oggetti usa-e-getta”. A differenza dei narcisisti e dei machiavellici, però, non provano mai ansia o paura. La loro freddezza può toccare dei livelli tali da renderli le personalità più pericolose della triade, in quanto non si preoccupano minimamente delle conseguenze delle loro azioni. La soluzione per non cadere nella loro rete è rafforzare la propria indipendenza emotiva, creando dei confini molto chiari nelle relazioni.
Seguici per rimanere sempre aggiornato sui nostri contenuti.